lunedì 28 ottobre 2013

Lunedì il ritorno

La parola del giorno : Investire

Ieri ho sentito il discorso conclusivo di Renzi alla Leopolda. Premetto che non lo posso eleggere a mio preferito del panorama della sinistra ma in quattro punti ben chiari e precisi ha centrato il punto della situazione in cui ci troviamo. Nelle sue parole risuonava forte una parola o meglio un verbo : investire. Investire può avere due significati ben netti : in senso negativo riporta all'idea di morte, ferite, distruzione; in senso positivo significa sacrificio, costanza, voglia di fare. L'Italia di oggi ha bisogno di investire ed essere investita da entusiasmo e speranza. Investire nella cultura, nei libri, in un nuovo sistema scolastico. Investire nei giovani, in uomini e donne che credono ancora che qualcosa di buono si possa fare ancora qui, in questa terra. Investire in nuove idee, in nuovi progetti, in un'economia che sviluppa zone depresse e non. Investire su di noi, nelle nostre forze, perché ne abbiamo ancora molte, sono solo sopite in attesa di essere risvegliate.

Il dipinto del giorno : Two friends on the store of Long Island, Devin Leonardi, 2009 


La canzone del giorno : Perfect Day, Lou Reed


Riposa fra le note della tua musica.

lunedì 14 ottobre 2013

Lunedì senza parole

Canzone del giorno : New Town Velocity, Johnny Marr


Film del giorno : Dieci Inverni, Valerio Mieli, 2009


Le parole, non mie, del giorno : Paolo Maggioni

Se fossi Felix Baumgartner, oggi che è il 14 Ottobre del 2012, sarei sospeso nel vuoto, con la mia bella tutina grigia tipo Batman, il caschetto, il paracadute e un bel paio d’ali sulla schiena, che fanno tanto tavola da surf. Starei battendo un record che sembra un po’ bizzaro, ma provateci voi se siete capaci: il record di lancio dal punto più alto di sempre. Fanno 39045, 40 metri, e scrivete bene anche quei quaranta centimetri che da fermo sembrano pochi, ma da quassù –vi assicuro- fanno una bella differenza. Cosi, mentre sto per superare il muro del suono (adesso volo a 1.171 chilometri orari), sono in un punto privilegiato per verificare alcune frasi famose dell’immaginario popolare italiano. “Cominciavo a volare nel cielo infinito” (giusto, e mentre lo faccio la tv austriaca batte ogni record, 8 milioni di persone incollate alla diretta non c’erano state manco per il Commissario Rex), “il cieloooo, la terra finisce là dove comincia il cielo” (un momento, che tra lancio e tuffo e atterraggio, tutto l’ambaradan dura di più, otto minuti), “ma il cielo è sempre più blu” (ma da qui anche indaco e viola, turchese e azzurrino, mi piacciono le sfumature), avessi il telefono darei un colpo di telefono a Gino Paoli perché in una stanza il cielo non ci sta, e di sicuro non penserei a Moccia: “tre metri sopra il cielo”, è roba da dilettanti, qui ne ballano oltre trentanove mila di più. Poi, una volta atterrato, dopo aver offerto un giro di nocini a tutti gli avventori –mi piace il nocino, è colpa mia?-, stremato dall’impresa potrei uscirmene con questa massima da cioccolatini: “certe volte bisogna andare tanto in alto per accorgersi di come siamo piccoli”. Perdonatemela, non è il massimo, ma sono appena arrivato da in alto, ma alto, alto, alto. Cosi oggi, che è un altro 14 Ottobre, Caterpillar si ricorda di Felix Baumgartner e del suo splendido record, ma anche e soprattutto di chi sta con i piedi ben saldi a terra, e lascia il cielo stellato sopra, e la legge morale dentro di sé. Era cosi? Mica male anche questa.

venerdì 11 ottobre 2013

Venerdì indeciso

Consueto appuntamento del venerdì misto. Premio Nobel 2013 per la letteratura, all'autrice canadese Alice Munro. Non conosco molte opere di questa autrice, dovrò recuperare. Eccelle nel racconto breve, la sua opera più famosa é Nemico, amico, amante del 2003. L'autrice riesce a raccontare la vita dei suoi personaggi, le loro varie sfaccettature partendo da racconti di vita quotidiana. Il 22 Ottobre uscirà per Einaudi la raccolta La danza delle ombre felici, la sua prima raccolta di racconti (1968) . Siti del giorno : il primo é realityproject.net, iniziativa dove vengono raccolte foto di donne reali, senza trucchi e fotoritocchi. Se siete particolarmente puritani non ci andate. Si vedono donne nude! Il secondo é un blog letterario : lastambergadeilettori.com, ve lo consiglio in ogni sua rubrica. Recensioni, approfondimenti monografici su autori, curiosità, nuove uscite, analisi dei vari premi letterari ed anche una simpatica ed utile lista sui 1001 libri da leggere nella vita. Lo spettacolo del giorno : non é proprio uno spettacolo singolo ma la programmazione di Vertigini 2014 che si terrà presso il Palazzetto dello Sport a Noventa di Piave. Si parte il 07 Gennaio 2014 con il grande Paolini e si conclude il 29 Marzo con l'ebreo per eccellenza Moni Ovadia. Vi lascio il link dove potrete trovare prezzi, abbonamenti e le varie riduzioni, www.teatrinodellaneve.com. Libri del giorno : restando in tema di racconti e di scrittrici vi segnalo Eccoci qui di Dorothy Parker edito da Astoria; antologia di dieci racconti dove viene raccontata in maniera pungente ed ironica la mediocrità piccolo borghese. Vi invito ad approfondire in maniera particolare la vita dell'autrice scomparsa nel 1967. Col diavolo in corpo di Osvaldo Guerrieri ( Neri Pozza ) entriamo invece in una galleria di personaggi "maudit" analizzati dallo scrittore torinese. Il diavolo in corpo é il demone che brucia l'esistenza di questi personaggi; da Modigliani a Dino Campana, da Puccini a Walter Chiari. Il film del giorno : Anni felici di Daniele Lucchetti. Vi lascio qui una recensione a cura di Coming Soon. 


Sconvolta e scombussolata dalla libertà euforica della sua vacanza femminista, e dalle pulsioni omoerotiche che inizia a provare, a un certo punto di Anni Felici Micaela Ramazzotti chiede ansiosa a Martina Gedeck: “Ma l’autocoscienza, si può fare anche solo in due?”.
Da un certo punto di vista, Daniele Luchetti autocoscienza l’ha fatta tutta da solo, ma per raccontarla pubblicamente, in un film che – non importa quali siano le effettive proporzioni tra realtà e fantasia – è senza dubbio un sentito momento catartico, un contributo al superamento di traumi, una sorta di liberatoria seduta psicanalitica.
In tutto questo, sia chiaro, non c’è nulla di male, poiché da sempre ogni attività creativa e artistica si nutre delle medesime pulsioni, in maniere più o meno esplicite. Ma, altrettanto chiaramente, se davvero Anni felici fosse stato solo e soltanto il racconto della tumultuosa e stereotipatamente fricchettona infanzia del regista, forse il film sarebbe assai meno riuscito di quello che è.

Perché la storia tra l’artista concettuale irrequieto e donnaiolo e la giovane borghese di famiglia bottegaia, del loro progressivo ribaltamento di ruoli - le


i che abbraccia la libertà e l’amore libero, lui che si ritrova bigotto e conservatore - è raccontata con una certa grazia narrativa ed estetica (seppur l’erotismo, che è il loro legame più forte, il regista stenti a raccontarlo), conta su un assortimento di volti ben scelti, due bambini ben diretti e su una forte interpretazione della Ramazzotti: ma è un po’ carente in quanto a sostanza.
E se davvero nel personaggio di Dario, figlio dei due, Luchetti avesse raccontato solo e solamente di sé, il suo autobiografismo (reale o fantasioso) sarebbe stato un vagamente solipsistico e po' pedante nei tanti rivoli vagamente retorici e negli spiegoni diffusi che tradiscono la partecipazione alla sceneggiatura di Rulli e Petraglia.

Eppure, c’è qualcosa in Anni felici, capace di elevarlo più in alto rispetto al puro e semplice racconto intimista e personale. Qualcosa che, forse inconsciamente, ha dato a Luchetti la possibilità di ragionare su dinamiche che sono attuali e socialmente diffuse.
Le traiettorie familiari dei Marchetti servono infatti anche a una ricostruzione affettuosa ma disincantata di anni e atteggiamenti che continuano a gettare la loro influenza egemonica a quarant’anni di distanza, come se quei decenni non fossero passati.
E, raccontando di ieri, forse Luchetti (con una sincerità di sguardo al limite del candore) racconta allora l’oggi, come certi dettagli scenografici sembrano volutamente vintage e modernariato più che ricostruzione filologica.

Perché alla fine il gioco delle parti tra Guido e Serena, il loro aderire candidamente a degli stereotipi e al loro ribaltamento, il loro essere sintesi di una certa cultura degli anni Settanta è funzionale solo alla ricaduta su un figlio che, in qualche modo, ne è rimasto prigioniero.


Canzone del giorno : These Boots are made for Walkin', Nancy Sinatra


Film del giorno : Parla con lei, Pedro Almodovar, 2002

A lunedì! 

mercoledì 9 ottobre 2013

Mercoledì non indulgente

Lo stato d'animo del giorno : La non indulgenza

Riporto la definizione di indulgenza dall'enciclopedia Treccani : Benevola disposizione d’animo per cui si è portati a perdonare, compatire, scusare le colpe, gli errori, i difetti altrui . 

Bene, oggi sarà la giornata della non indulgenza. Perché ci siamo stancati un po' tutti di perdonare, chiudere un occhio, passarci sopra e tutti i modi di dire che volete. Mi sono stancata di essere indulgente con chi : 1. Non rispetta il codice della strada. Frecce che svaniscono, sorpassi in doppia corsia, svolte all'improvviso, frenate brusche. Basta. 2. Cambia idea dall'oggi al domani senza un apparente motivo o per motivi illogici. 3.  Si ferma a discutere allegramente con quattro carrelli per braccio in corridoi sempre troppo affollati dei supermercati o davanti alle casse veloci, mentre tu annaspi con dieci cose cosparse lungo tutto il tuo busto chiedendo a gran voce "Permesso!" 4. Non rispetta il proprio turno nei seguenti edifici : poste, ospedali, medico di base, Agenzia delle Entrate. 5. Non saluta, mai, nemmeno fossi l'ultimo essere vivente rimasto sulla Terra. 6. Non fa la raccolta differenziata. 7. Tratta gli animali come persone, sono animali, non si devono vestire, agghindare, acconciare, si devono solo curare e lasciarli vivere da animali. 8. Apre bocca solo per arieggiare la cavità orale. 9. Non si sa vestire, o non vuole capire come si deve vestire. Della serie: benvenuti al Festival degli orrori. 10. Continua a fare liste.

Il dipinto del giorno : Il capolavoro o i misteri dell'orizzonte, René Magritte, 1955


L'articolo del giorno : Massimo Cirri


Se io fossi Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara o semplicemente el Che, oggi che è il 9 ottobre 1967, starei per morire.
Mi hanno catturato ieri nella giungla boliviana, vicino al villaggio de La Higuera. Sono ferito alle gambe. Ero lì per portare la rivoluzione, o per creare un esercito rivoluzionario e poi entrare nel mio paese, l’Argentina. Non è andata bene. Pensavamo di dover affrontare solo l’esercito boliviano, male armato e poco equipaggiato. Ma appena gli americani hanno saputo che sono qui hanno inviato la Cia ed i consiglieri delle forze speciali, quelli esperti nei combattimento nella giungla. Ci hanno circondato, non avevamo informazioni – la radio per sentire Cuba non funziona – e pochi viveri.
Adesso sono qui, chiuso nella piccola scuola del paese, dove ho passato una brutta notte. Ho chiesto se potevo avere qualcosa da mangiare, perché mi piacerebbe morire a stomaco pieno. Mi hanno portato montone con patate. Un po’ pesante, ma tant’é.
Dopo morto verrò legato ai pattini elicottero e portato in una città. Mi metteranno su un piano di lavaggio dell'ospedale e mi mostreranno alla stampa. Le ultime foto, poi un medico militare mi amputerà le mani. Poi faranno sparire il mio corpo.
Verrò ritrovato 30 anni dopo, il 28 giugno 1997, in una fossa comune vicino alla pista di volo. Adesso sto a Cuba, in un mausoleo nella città di Santa Clara, dove nel 1958 avevo vinto la battaglia decisiva della rivoluzione cubana. C’è una grande statua con la scritta Hasta la victoria siempre.
Quello che ho rappresentato io, Ernesto Che Guevara, su scala globale non ha proprio vinto. A pensarci bene neanche pareggiato. Ma per tanti continuo a rappresentare qualcosa. E anche questa è una vittoria.

martedì 8 ottobre 2013

Martedì, piove.

La paranoia del giorno : Blocco dello scrittore

Grandissima paranoia che attanaglia tutti quelli che per un motivo o l'altro vogliono o devono scrivere, poco per se stessi, molto per altri. La paranoia dello scrittore inizia fin dalle prime luci dell'alba, si saprà già che sarà una giornata pessima, priva di creatività e ricca di perdite di tempo. La paranoia si sviluppa attraverso diversi step : 1. Sì, avrei un'idea ma non mi convince tanto, 2. Sì, avrei un'idea ma non so come svilupparla, 3. No, quest'idea é propria una cazzata. La paranoia dello scrittore si nutre ed aumenta con questi elementi : tempo tetro, non intendo freddo polare, neve, ghiaccio ovunque, ma proprio tempo da scoperchiatura di tombe, tipo oggi ; mancanza di zuccheri nel sangue, per scelta, necessità, o vuoti della dispensa; mancanza di sensibilità alle dita, semplicemente dovuta al fatto che sei lì da mezz'ora a fissare la tastiera con le mani a mezz'aria e non ti circola più il sangue, tutto questo comporta che "forse non era proprio giornata oggi, meglio se uso le mani per fare altro" ; consapevolezza che l'ennesimo "finto" scrittore si é aggiudicato una nuova linea editoriale, allora ci si chiede cosa ancora ci spinga ad andare avanti, visto che questi imbecilli imperano ovunque, radio, tv, libri, esprimendo a malapena ragionamenti sensati..io devo essere proprio un talento incompreso, quindi che scrivo a fare?! Nessuno mi capirebbe. ; incontri gioiosi del giorno che tirano fuori tutto il peggio possibile della tua personalità, e ti lasciano enormi sensi di colpa, impotenza ed aggressività repressa che sfoceranno sicuramente in qualche gastrite, che tanto ce l'hai cronica ed é pure stagione. Aggiungici un po' d'insonnia che fa tanto figo, perché si dice che di notte si crea meglio, ma io con gli occhi venati di rosso e la testa che mi scoppia non ci riesco proprio, et voilà la paranoia dello scrittore. Produce cose sane, tipo questa.


La canzone del giorno : Time and Money, Turin Brakes


Il pezzo del giorno : Natascha Lusenti

Questa mattina mi sono svegliata e sono rimasta qualche minuto in silenzio ad ascoltare il respiro di chi ha dormito accanto a me. Stavo cercando di capire se avevo disturbato il suo sonno o se avrei invece potuto alzarmi, preparare il caffè e uscire, pensando che quella persona avrebbe continuato a dormire. È stanca e ne ha bisogno, ma so che non è abituata a mettere il proprio riposo prima del sostegno da dare agli altri. Domenica abbiamo pranzato insieme, quella persona ed io. E forse per il fatto che non ci vedevamo da un po' di tempo, non mi aspettavo le parole che mi sono finite nel piatto mentre me lo riempiva di zucca con i capperi e le olive e il peperoncino. Con il sorriso leggero di chi è felice di vederti, mi ha detto che se un giorno la sua testa si prendesse il riposo che non ha mai avuto, io dovrò fare in modo di porre termine alla sua vita. Allora mi sono chiesta se ne avrò mai il coraggio.

venerdì 4 ottobre 2013

Il caos del Venerdì

Parola del giorno : Tante, forse troppe

Le parole del giorno sono tante, forse troppe in merito alla strage che é successa nella giornata di ieri a Lampedusa. Non ne voglio parlare, perché credo che di fronte a tanto dolore sia più rispettoso e decente un silenzio ben pensato. Nel caos del venerdì si parla di tutto e di niente. Primo : San Francesco ci ha fatto la grazia e siamo ad un passo dalla luce in fondo al tunnel ( chi ha orecchie per intendere, intenda ). Secondo: Aldo Busi ha riscritto, in chiave moderna, il Decamerone di Boccaccio per Rcs, collana Tascabili. Ammetto di aver letto solo pochi stralci al liceo di questo classico, ne ricordo pochissimo e di certo l'italiano del '300 non aiuta molto. Onore al Sig. Busi e credo di potermi aspettare di tutto. Terzo : vi segnalo alcune mostre in partenza o già partite che stanno spopolando un po' ovunque. Pollock e gli irascibili, la scuola di New York a Milano fino al 1 Febbraio 2014 ( www.mostrapollock.it ), Andy Warhol, una storia americana a Pisa dal 12 Ottobre al 02 Febbraio 2014 ( www.mostrawarhol.it ). Quarto : uscite letterarie che sono degne di attenzione. Skywriting di John Lennon, per la prima volta in traduzione italiana per Il Saggiatore, raccolte di storie scritte dal musicista dal 1976 al 1980 durante il suo esilio al Dakota Building di New York. Non aspettatevi le canoniche trame narrative. Joshua allora e oggi di quel genio che era Mordecai Richler. Quinto : campagna di prevenzione al tumore al seno, valida per tutto il mese di ottobre. Per info in merito alla prevenzione o agli ambulatori che praticano le visite, analisi vi segnalo i due siti ufficiali, www.nastrorosa.it e www.lilt.it . Vengono organizzati anche dei camper itineranti perfettamente funzionanti da un punto di vista medico che girano le maggiori piazza italiane. Sesto : la chicca del giorno. A Pittsburgh è stato aperto un temporary restaurant, ogni due mesi cambia menù e vetrine. Il bello della faccenda è che serve solo piatti "tipici" dei Paesi in guerra con gli USA : Cuba, Venezuela, Iran, Afghanistan con contorni di dibattiti, eventi e pure le ricette. Se siete curiosi : www.conflictkitchen.org . Settimo : il blog ritornerà aggiornato martedì prossima causa tipica festività locale, le tanto amate Fiere. Buon week-end a tutti!!



La canzone del giorno : More than words, Extreme


Il film del giorno : This must be the place, Paolo Sorrentino


giovedì 3 ottobre 2013

Il 2 in 1

Le parole del giorno : Gregge e profeta

In questi giorni sto assistendo al solito logoro teatrino della politica. Ministri che si dimettono ma poi ritornano per il bene del Paese o per il loro, dimissioni in massa con tanto di dichiarazione scritta in bella calligrafia, voti di sfiducia che si tramutano in fiducia in dieci minuti. E poi li vedo lì, alla Camera od al Senato, belli uniti come un gregge di pecorelle che aspetta il fidato pastore con il bastone di legno. Se il pastore dice "andiamo a sinistra" tutti belano allegramente verso quel lato ma se poi svolta a destra, tutto il gregge bruscamente cambia direzione senza capire il perché, solo perché lo ha fatto il pastore. Il pastore si deve seguire sempre e comunque, lui ci ha dato da mangiare e da bere, lui ci fa stare tutti bene. Non importa se il pastore ha ormai 80 anni e sembra più una reliquia che un essere umano, se si é comportato male perché ha rubato ad altri pastori, ha estorto denaro, ha corrotto qualche guardiacaccia, pagava Cappuccetto Rosso per fargli compagnia e tutto questo mentre governava un gregge molto più grande. Ma all'improvviso ecco che spunta Il Pioniere che poi diventa Il Profeta, una piccola pecorella piena di stile, che mette in discussione il vecchio pastore. Non ci si comporta così pastore, si rischia di far del male a tutte le pecorelle ed al prato dove ogni giorno ci sfamiamo, io ho la soluzione, io vedo e prevedo. Certo, non mi ricordo tante cose : viaggi, cene eleganti ( sì, le ho fatte anch'io, ma ero solo spettatore ), regali costosi, qualche casetta..ma ho io la soluzione a tutti i vostri problemi e me ne dovete rendere atto e premiare per questo. Quasi quasi, formo un gregge piccolino per i fatti miei. Comunque pastore, lei sarà sempre il mio mentore, anche se domani San Francesco, protettore degli animali, la caccerà.


Il film del giorno : Il Caimano di Nanni Moretti


martedì 1 ottobre 2013

Martedì in corsivo

Oggetto del giorno : Libro

L'oggetto del giorno é il libro, un libro. Non dovrebbe esserlo solo per oggi, ma per ieri e per domani. I libri ci dovrebbero accompagnare per la vita, assisterci nei momenti dolorosi e condividere le nostre gioie. In un libro puoi ritrovare tutto: amore, amicizia, violenza, coraggio, vita, morte. Un libro ti può far volare altrove, a migliaia di chilometri o farti ritrovare lì, proprio nella tua città, in dettagli che ti erano sempre sfuggiti o sembrati troppo banali da osservare. Un libro ti può far innamorare di una persona, uomo o donna, perché non vedi l'ora di incontrarla tutte le sere prima di andare a letto, di sapere quali sono le sue emozioni, di vedere quanto sorriderà o piangerà. Un libro é qualcosa di fisico che tieni in mano, sfogli, ne ammiri la mole, ne odori le pagine. Resterà per sempre nella tua libreria, sarà solida base per altri volumi, ingiallirà, prenderà l'odore della polvere ma non ti abbandonerà mai a meno che non sarai tu a volerlo regalare, affidare ad altri. Si farà rileggere quante volte tu vorrai, non opporrà mai resistenza. Un libro ama essere ordinato in una libreria di legna massiccio o colorata stile Ikea, ama essere disordinato per terra fra quotidiani e calze spaiate. Un libro ama essere sottolineato, ama ospitare annotazioni per te importanti. Un libro ama essere trasportato in grandi borse nelle quali le donne perdono e trovano di tutto, ama essere letto in autobus, sulla metro , in treno, nel parco, davanti ad una tazza di thè bollente. Un libro ama essere disegnato, descritto, recensito, valutato da lettori e critici ma sopra ogni cosa ama essere letto. Proprio da te.


Il film del giorno : Manhattan di Woody Allen, 1979



Il dipinto del giorno : Giovane uomo con sciarpa rossa, Léon Spilliaert, 1908